24/04/2025 alle 20:45 - Teatro, Teatro Comunale de La Salle
Teatro Comunale "de La Salle"
SINOSSI
“Ije l’aggio accise…
Sissignore l’aggio accise!
A uno a uno… E che potevo fare…
Niente!”
Una nuova e originale versione riveduta e corretta, questa volta interpretato da Peppe Fonzo (autore e regista dell’opera), che ha debuttato al Nuovo Teatro Sanità a Napoli e acclamato a Torino Fringe nel 2017. Fuje Filumena si ispira a un personaggio immenso della scrittura Eduardiana: Filumena Maturano, riscrivendo e aggiornando i temi e le dinamiche alla vita contemporanea. Uno spettacolo che dissacra quest’icona, toglie, nega, sottrae, mettendo in scena una vita parallela, altra e (im)possibile di una Filumena declassata di grado e di spessore, trasformata in un alter ego nero senza scrupoli, senza obiettivi, senza meta. Una riscrittura al “maschile” che apre scenari inediti sul un mondo già ampiamente frequentato da grandi autori, ma in riferimento al genio di Eduardo ricontestualizza in maniera inevitabilmente tragica e comica allo stesso tempo – come sempre fa la napoletanità dei travestiti – una storia di dolore e di sberleffo, di amore e risentimento, di patimenti e vendette. Nasce “una” Medea senza coscienza, un anima in pena, una persona umiliata che si è lasciata andare, seduta su una sedia guarda il pubblico come dal quadrato di un ring, è un combattimento, un interrogatorio, un circo, lei in mezzo è l’attrazione. Il testo gioca sul filo del rasoio spostando il baricentro e mettendo in evidenza la distanza tra due “signorine” di epoche diverse: quella di oggi che vive in un contemporaneo di “munnezza”, alienazione, rassegnazione, ignoranza, angoscia; e quella della favola borghese Eduardiana, un archetipo che pare ormai lontano.
NOTE DI REGIA Cosa sarebbe successo se la Madonna non avesse risposto a Filumena nella scena clou del dramma Eduardiano? Come avrebbe reagito Filumena a quel mutismo? Come si sarebbe svolto il dramma senza alcuna risposta? “E figlie so figlie” fa dire Eduardo alla domanda decisa che Filumena porge alla Madonna quando impreca urlando “Sto parlanno cu te… Rispunne!!!” E proprio in questo vuoto, in quest’assenza nasce Fuje Filumena, un’opera provocatoria, dissacrante, che vuole umanizzare, sporcare, portare ai nostri livelli un’icona, una “Santa” del teatro del novecento italiano e mondiale. Un ulteriorevolteggio di questa Filumena consiste nel fatto che lei non è più una donna ma un uomo, “nu femmeniello” come si dice a Napoli, che percorre parallelamente le vicende della “mamma delle
mamme” per cadere rovinosamente a terra perché non ha diritto ne’ possibilità di avere una famiglia
come tutte le altre La nostra Filumena è ferma in una sospensione, un baratro in cui rivive, riesuma,
cancella con energia potente attraverso parole disarmanti che come una droga velenosa arrivano
lentamente, tramano dal di sotto, strusciano, incollano e trasportano.
“Nun si nisciuna… Nun si nisciuna… Si nu malaffare…
Na femmina e tre sorde!”
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