29/08/2024 alle 19:00 - Festival, Piazze d'Autore

Piazze d’Autore – Matilde Tortora presenta “52 milioni di parole”

"52 milioni di parole. Eleonora Duse racconta di sé" - Graus edizioni

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    Piazza F. Torre (Corso Garibaldi

ingresso libero

Il nuovo libro di Matilde Tortora “52 Milioni di Parole” sottotitolo “Eleonora Duse racconta di sé” pubblicato dalle Edizioni Graus a fine luglio, si avvale di una copertina che, fin da subito, avvince, ideata dall’autrice stessa, con un bouquet d’antan in pannolenci, che ella da tempo possiede.

Si tratta di un libro di finzione, con fatti accaduti e altri che l’autrice ipotizza siano davvero potuto essere accaduti, i quali però, se pur non reali, è come se lo fossero stati, tanto bene da lei sono stati immaginati.Nella sinossi leggiamo: “Eleonora  Duse posa a Parigi per la pubblicità del Chocolat Guérin-Boutron a Parigi, a farle compagnia è Matilde Serao; invia in dono un oggetto a lei molto caro a Mary Pickford mentre è a New York; scrive alla poetessa e scrittrice Ada Negri di sua madre; discorre dei suoi fiori preferiti con Ida Rubinstein; ringrazia il padre di James Joyce per avere portato il figlio giovanissimo a teatro ad un suo spettacolo, apprenderà anni dopo dell’influenza che, il vederla in scena, ebbe per lui nel creare il personaggio di Molly Bloom nell’Ulysses; ricorda le lacrime di Giovanni Papini a causa delle sue difficoltà finanziarie e racconta di chi nella sua vita contò tanto, Boito, D’Annunzio e dice tanto altro, perfino di Pirandello sfidato a duello. Pertanto, questo libro è da ritenersi come un’autobiografia trasposta di Eleonora Duse che dice di sé, delle sue peregrinazioni, delle sue frequentazioni, del suo Teatro.


Realtà, verosimiglianza, fatti accaduti o del tutto immaginati o entrambe le cose: uno, per tutti, Eleonora Duse inviò realmente un dono a Mary Pickford, non sappiamo però quale esso sia stato, ma la scrittrice rivela (molto bello e davvero credibile) quale dono, nel marzo del 1924, fu inviato dalla Duse alla giovane attrice americana, e che sia stato vero il suo avere posato a Parigi per delle pubblicità, non è certo, ma nel libro accade.

Un libro di finzione, ma nutrito di una lunga frequentazione che l’autrice, che è anche saggista, da più di vent’anni intrattiene con la Duse, per avere riscoperto e curato e pubblicato, a cominciare dal 2002, molti suoi carteggi; il libro è anche un atto d’amore reso nel Centenario della scomparsa della Duse e, a lettura ultimata, se ne avverte una consonanza, come se davvero la scrittrice l’avesse conosciuta e avesse, dalla sua inimitabile voce, potuto ascoltarla raccontare di sé.